sabato 20 febbraio 2016

Vietnam-Hanoi-Ho Chi Minh ( Saigon )

Hanoi




Hanoi (in scrittura Chữ Quốc Ngữ: Hà Nội; in scrittura Chữ Hán: 河内, 3.398.889 abitanti nel2007) è la città capitale dello stato del Vietnam.



La città sorge sulla riva destra del Fiume Rosso, e dista 130 km dalla sua foce nel Golfo del Tonchino.



Il sito di Hanoi risulta frequentato almeno dal 3.000 a.C. Nel corso della sua storia, alla città sono stati dati nomi di volta in volta differenti, quali Tống Bình (宋平), Long Đỗ (龍肚; letteralmente "pancia del dragone") e Đại La.



Nel 1010 l'imperatore Lý Thái Tổ, della dinastia Lý, fece costruire su questo sito la sua nuova capitale, chiamandola Thăng Long (昇龍, "dragone che si alza in volo”).



In seguito a varie vicissitudini storiche, Hanoi venne chiamata anche Đông Đô, Đông Quan, Đông Kinh (東京, “Capitale dell'Est” – il nome che gli europei conosceranno come Tonchino) e Bắc Thành (北城, “Cittadella del Nord”).



Nel 1802, la ristabilita Dinastia Nguyễn trasferì la capitale a Hué.



Nel 1831 l'imperatore Minh Mang rinominò la città Hà Nội (河内, traducibile come “tra i fiumi”).



Occupata dai francesi nel 1873, fu resa capitale dell'Indocina francese nel 1902.



Nel 1940 venne occupata dall'esercito del Giappone, espulse poi nel 1945, quando Ho Chi Minh, leader del movimento indipendentista Việt Minh, proclamò ufficialmente l'indipendenza della Repubblica Democratica del Vietnam, il 2 settembre. Rioccupata dai colonialisti francesi nel 1946, fu riconquistata definitivamente nel 1954, divenendo la capitale della Repubblica Democratica Popolare del Vietnam (Vietnam del Nord) fino alla riunificazione del Paese, avvenuta nel 1976.




Millennio di Hanoi



Il millennio di Hanoi (Vietnam: Đại lễ 1000 năm Thăng Long – Hà Nội) è un evento celebrativo volto a commemorare i mille anni dalla fondazione della città di Hanoi, da parte di Lý Thái Tổ, primo imperatore della dinastia Ly. Tale evento è stato celebrato nei primi dieci giorni dell'ottobre 2010, con il gran finale nella grande piazza Ba Dinh svoltosi il 10/10/2010.

Secondo la leggenda, Ly Thái Tổ ha deciso di trasferire la capitale da Hoa Lu per Đại La nel corso del settimo mese del calendario lunare 1010.




Quando il suo convoglio è arrivato sulla scena, apparve un drago d'oro nei pressi della barca di Ly Thai Per Imperatore quindi cambiato il nome della nuova capitale in Thăng Long (升 龙, letteralmente: drago che sorge).


font text:wikipedia.

Chiunque abbia mai visitato Hanoi probabilmente vi dirà che potrebbe essere la più bella città in tutta l'Asia - persone si sono stabiliti qui lungo il Fiume Rosso per mille anni.



Situato lungo viali boscosi tra le città due dozzine di laghi si trovano souvenir architettonici lasciati da tutti coloro che hanno conquistato questo grande valle, dal cinese che per primo è venuto nel corso dell'ultimo millennio, ai francesi, cacciato nel nostro secolo.



Il viaggio verso la città di Noi Bai aeroporto dura circa un'ora e offre alcuni scorci struggenti della moderna vita vietnamita: gli agricoltori tendono i loro campi, grandi fiumi, autostrade moderne che improvvisamente diventano strade dissestate.




L'unità è particolarmente mozzafiato al tramonto, quando le strade si riempiono di biciclette, e tutto assume gli stessi colori profondi come i moderni dipinti che vedete nelle gallerie di Hanoi. In qualche modo il sole al tramonto sembra enorme qui come immerge nei campi di grano all'orizzonte. 


Ai margini della città, la strada si dissolve in un labirinto di tortuose, strette e vicoli boscose.



Siete circondati da artigiani strada, negozi e taverne, poi di ville eleganti e pendolari in bicicletta, cyclos e moto.



Edifici moderni appaiono dal nulla, guardando così fuori luogo che si deve chiedersi se sono state ritirate dal cielo e appena lasciati dove sono venuti a riposare. Mentre ci si dice che niente come assurda come Hanoi può essere così bella, non si può fare a meno di essere abbagliati. 

font text: http://www.vietnamonline.com/destination/hanoi.html



Ho Chi Minh




Hồ Chí Minh (in vietnamitaThành phố Hồ Chí Minh), già Saigon (in vietnamita: Sài Gòn), è la più grande città del Vietnam. Si trova sulla sponda occidentale del fiume Saigon.



Hồ Chí Minh (al 2014) è accreditata di circa 8 milioni di abitanti, rendendola la più popolosa della nazione. È anche la più popolosa tra le unità amministrative di livello provinciale. Si ritiene che entro il 2025 avrà superato i 13.9 milioni di abitanti. Dal punto di vista etnico, la maggioranza della popolazione è Vietnamita (Kinh) o Hoa (cinesi d'oltremare), anche se persone di altre minoranze vietnamite si sono spostate nella città.



Hồ Chí Minh nasce come piccolo villaggio di pescatori. Era originariamente conosciuta come Sài Gòn, e molte persone ancora usano quel nome per indicarla. L'area che è oggi occupata dalla città era in origine paludosa, e venne probabilmente abitata dal popolo Khmer prima dell'arrivo dei vietnamiti.



Nguyen Phuc Chu, un nobile vietnamita, venne inviato a stabilire le strutture amministrative dell'area nel 1698. Egli è spesso accreditato per l'espansione di Sài Gòn in un insediamento significativo. La città venne anche influenzata dai francesi durante la loro occupazione coloniale del Vietnam, e diversi edifici importanti della città riflettono questa influenza.



Nel 1954, i francesi vennero sconfitti dai Viet Minh comunisti, nella Battaglia di Dien Bien Phu, e si ritirarono dal Vietnam. Piuttosto che riconoscere il nuovo governo dei comunisti, comunque, diedero il loro appoggio a un governo istituito dall'imperatore Bao Dai.



 Bao Dai aveva reso Saigon la sua capitale nel 1950. Quando il Vietnam venne ufficialmente diviso in Vietnam del Nord (la Repubblica Democratica del Vietnam) e Vietnam del Sud (la Repubblica del Vietnam), il governo del sud, guidato dal Presidente Ngo Dinh Diem, mantenne Sài Gòn come capitale.



Alla conclusione della Guerra del Vietnam, nel 1975, le forze del Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam travolsero la città. Alcuni nell'occidente parlano di questo evento come della "Caduta di Sài Gòn", mentre alcuni vietnamiti lo indicano come la "Liberazione di Sài Gòn", espressione "positiva" usata nei paesi comunisti.



I comunisti vittoriosi rinominarono quindi la città, dedicandola al padre fondatore del Vietnam socialista, Ho Chi Minh. Il precedente nome di Saigon viene ancora usato da molti degli abitanti. Ufficialmente, il termine Sài Gòn indica solo il Distretto Uno di Hồ Chí Minh.




Caduta di Saigon




La Caduta di Saigon, o Liberazione di Saigon, consistette nella presa di Saigon, capitale del Vietnam del Sud, avvenuta il 30 aprile 1975 da parte dell'Esercito Popolare del Vietnam del Nord e dei Viet Cong. L'evento pose fine alla guerra del Vietnam e alla campagna di Ho Chi Minh e diede il via alla riunificazione del Vietnam in un unico Stato socialista guidato dal Partito Comunista del Vietnam.



In seguito alla decisione del Congresso americano di annullare, per l'anno 1975-1976, ogni forma di sovvenzione al Vietnam del Sud, il Vietnam del Nord iniziò da gennaio 1975 una campagna militare per la definitiva invasione del Sud. Le Forze nord vietnamite, sotto il comando del generale Tien Dung, iniziarono il loro attacco finale su Saigon, la cui difesa era sotto il comando del generale Nguyen Van Toan, il 29 aprile, con un bombardamento di artiglieria pesante. Durante questo bombardamento, all'Aeroporto Internazionale Tan Son Nhat, furono uccisi Charles McMahon e Darwin Judge, le ultime vittime americane della Guerra del Vietnam.



Nel pomeriggio del giorno successivo, truppe corazzate nord vietnamite avevano occupato i punti più importanti all'interno della città senza incontrare particolari resistenze ed innalzavano la loro bandiera sul palazzo presidenziale sud-vietnamita. Il governo del Vietnam del Sud si arrese poco dopo. La città fu subito ribattezzata Ho Chi Minh City, in onore del leader comunista Ho Chi Minh.



La caduta della città era stata preceduta dall'evacuazione di quasi tutto il personale civile e militare americano a Saigon, insieme a decine di migliaia di civili vietnamiti del Sud. L'evacuazione era culminata nell'operazione denominata Operation Frequent Wind, la più grande evacuazione della storia attuata per mezzo di elicotteri.



Oltre alla fuga dei rifugiati, la fine della guerra e l'istituzione di nuove regole da parte del governo contribuirono poi ad un calo della popolazione della città.



L'avvenimento diede l'inizio di un periodo di transizione che portò alla riunificazione formale del Vietnam del Nord e del Vietnam del Sud nella Repubblica Socialista del Vietnam.



font text la caduta di saigon: https://it.wikipedia.org/wiki/Caduta_di_Saigon









Un grazie speciale per la compagni di questo tour a Nicola Carli da Bologna in arte antelopecoobler e Giorgio Bettinelli da Brescia in arte giurgi...

sabato 13 febbraio 2016

Rosta Steel Wool on the beach

Rosta Steel Wool on the beach

Questa tecnica è stata inventata da Benjamin Von Wong e viene chiamata “Steel wool light painting” cioè, praticamente, “Pittura con la luce mediante la lana d’acciaio”. 



Steel Wool: letteralmente lana d’acciaio. Un materiale comunissimo, usato per esempio nelle spugnette per lavare i piatti…eppure ottimo soggetto fotografico, soprattutto se unito al fuoco. Probabilmente vi sarete già imbattuti in immagini in cui a farla da padrone sono delle vere e proprie cascate di fuoco: ebbene per realizzare una foto del genere è richiesta appunto la lana d’acciaio, un frullino e del fuoco. Il tutto quindi ad un costo pressoché nullo, specie se depredate la vostra cucina.


La cosa più importante


La steel wool photography (in italiano ha più senso parlare di fotografare le cascate di fuoco) non è una tecnica nuova, anzi: per anni i fotografi hanno fotografato le scie infuocate usando i mezzi più disparati. Ma solo da poco ci si è resi conto che usare la lana d’acciaio poteva permettere a chiunque di approcciare questa fotografia, con il minimo costo e con un rischio contenuto.


Appunto: rischio. La parola d’ordine, quando si vuole fotografare le cascate di fuoco, è sicurezza. Il fuoco e pericoloso e voi, nel fare questo tipo di foto, giocherete letteralmente con il fuoco. Prendete quindi molto seriamente il capitolo sicurezza.


Come si fa a fotografare le cascate di fuoco?

Ogni fotografo un po’ esperto sa bene che la creazione di questo tipo di foto si basa sulla lunga esposizione: Più a lungo l’otturatore è aperto, più luce viene “memorizzata”. Nel caso della fotografia di cascate di fuoco, dovremo considerare un tempo di scatto non inferiore ai 10 secondi, sufficiente affinché venga catturata una buona quantità di luce, ovvero una buona quantità di scie di scintille provenienti dalla lana d’acciaio.


fotografare le cascate di fuoco: di che cosa abbiamo bisogno?

Come già accennato all’inizio, abbiamo bisogno di alcuni materiali ed in particolare:

della lana d’acciaio (grado 0 o più fine). Un esempio è la lana d’acciaio 000 (quindi molto fine) della wolfcraft.
Una frusta da cucina in metallo
Alcuni tipi di corda. Un cavo metallico flessibile è preferibile in quanto non prendere fuoco.
un accendino, dei fiammiferi o una batteria da 9 volt (consigliata)
La lana d’acciaio è la parte più importante in quanto è colei che genera le scintille, una volta che l’avremo incendiata.



La frusta di metallo è fondamentale perché useremo questa per tenere (o meglio contenere) la lana d’acciaio. Dovremo mettere la nostra lana d’acciaio dentro la frusta, in modo che le maglie di quest’ultima la contengano durante tutta la fase della realizzazione delle fotografie.


La corda serve a far roteare la frusta al cui interno è presente la lana d’acciaio. Fondamentalmente quello che ci accingiamo a fare è far roteare la frusta abbastanza velocemente per creare delle scintille e farle “scappare” dalla frusta stessa. E’ molto importante che la corda sia sufficientemente lunga per allontanare il più possibile la fonte di scintille da noi ed evitare scottature. Inoltre non provate ad agitare la frusta: ricevereste parecchie scintille addosso con conseguenti rischi per la vostra sicurezza ed incolumità.


L’accendino o meglio la pila a 9 volt serve per incendiare la lana d’acciaio. Il metodo migliore è appunto l’uso della batteria: strofinate i due poli sulla lana e questa prenderà fuoco nel giro di qualche secondo. E’ un sistema ovviamente più lento rispetto all’accendino, ma molto più sicuro. Ovviamente usate dei guanti ignifughi per evitare possibili scottature.

Una volta che la vostra lana d’acciaio sarà incendiata all’interno della frusta e che quest’ultima è collegata ad una corda ignifuga, siete pronti per scattare le fotografie.


fotografare le cascate di fuoco: dove?

Questa parte è la più importante in assoluto. Giocare con il fuoco è pericoloso, per voi e per chi vi sta intorno. Per motivi di sicurezza, evitate di essere soli, fate in modo di avere un cellulare a portata di mano per chiamare aiuto (vigili del fuoco, per esempio), portate con voi estintori e acqua per risolvere piccoli incendi che potreste inavvertitamente causare. Il tutto ovviamente senza contare la vostra protezione: maschera per il viso, abiti e guanti ignifughi.



E’ fondamentale scegliere una posizione che non prenderà fuoco. Una spiaggia(possibilmente deserta) è un ottimo posto per fotografare le cascate di fuoco perché né l’acqua né la sabbia prendono fuoco. Ovviamente occhio ad eventuali sterpaglie: una spiaggia molto ampia è probabilmente la soluzione migliore. E se non lo è a sufficienza, entrate in acqua. L’effetto sarà anche più bello.



Fate in modo di evitare giornate ventose: il vento è il peggior nemico possibile in quanto può spingere le scintille molto lontano. Ricordate inoltre che la macchina fotografica dovrà essere posizionata in zone fresche e lontane dalle scintille. Non sarebbe il massimo se prendesse fuoco o si danneggiasse. Prediligete le serate: sono scure (e quindi l’effetto visivo è migliore) e c’è poca gente (specie sulle spiagge). In questo modo minimizzerete i rischi per la sicurezza.



fotografare le cascate di fuoco: iniziare

Quindi, riassumiamo: posizione di sicurezza (luogo isolato, senza roba che può prendere fuoco, estintore e acqua a portata di mano, protezioni personali per evitare scottature), nessuno nei paraggi, macchina fotografica in sicurezza.


Legate la corda alla frusta, posizionate la lana di acciaio dentro la frusta in modo che sia poco compattata (quindi meno lana se necessario, uniformemente distribuita).



Strofinate la pila a 9 volts sulla lana…e attendete che si incendi. Quindi estendete la corta e fatela roteare sopra o dinanzi a voi. Dalla frusta partiranno una miriadi di scintille che si allontaneranno per la forza centrifuga da voi, rimbalzando anche sulle superfici lì vicino. Una volta finito il tutto, ricordatevi di spegnere la lana (con acqua o estintore) e di controllare che non abbiate fatto danni intorno a voi.

La macchina fotografica

Qualunque macchina fotografica va bene, soprattutto se si tratta di una reflex. Come detto, bisogna settare il tempo di scatto su almeno un 10 secondi. In funzione della luce taratel’otturatore: scattare in priorità di tempo può aiutarvi ad evitare problemi con la sovraesposizione. In ogni caso cercate di tenere bassi gli ISO, tanto con 10 secondi catturerete tanta luce.



Per quanto riguarda l’obiettivo, è preferibile un grandangolo al fine di coprire un’area molto ampia: le scintille volano anche a distanze ragguardevoli e probabilmente vorrete farle entrare nella scena finale.

Il treppiedi, inutile dirlo, è fondamentale. Tecnicamente anche un remotizzatore di scatto vi serve per attivare la fotocamera, ma vi suggerisco di fare affidamento su un’altra persona che possa anche aiutarvi in caso di problemi.


font text::http://www.fotografareindigitale.com/2015/08/come-fotografare-le-cascate-di-fuoco-steel-wool-photography/
http://www.phototutorial.net/2015/05/07/come-fotografare-la-tecnica-dello-steel-wool/




un ringraziamento speciale agli amici per la loro collaborazione va al gruppo facebook video foto amatori di Palazzolo S/O 
Franco Pagani, Cristian Pasqua,Agostino Barbo,Enrico Capoferri.Paolo Starfighter Puddu